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XIAOICE: l’AI che ti conquisterà il cuore con la sua Personalità

Xiaoice (“Little Bing” in cinese) è un sistema AI sviluppato da Microsoft nel 2014 da quattro ricercatori del Software Technology Center Asia (STCA). Vanta oltre 660 milioni di user globali, concentrati in Cina, Giappone, Stati Uniti ed Indonesia e collegati ad apps come WeChat, Facebook Messenger e Line.

Ma cos’ha di speciale Xiaoice rispetto alle famose chatbots Siri e Alexa? Per capirlo basterebbe conversare con lei, tuttavia una simile tecnologia non è stata ancora resa disponibile in Italia. Diamo dunque uno sguardo alla ricerca condotta dai suoi sviluppatori e alle sue peculiari capacità.

EQ-based AI

Xiaoice è l’interfaccia chatbot di un framework di intelligenza artificiale multi-dimensionale. L’apprendimento della chatbot è basato su tecniche di deep learning che permettono al sistema di acquisire competenze di intelligenza emotiva tramite l’interazione sociale con gli users.

Xiaoice è abilitata ad apprendere continuamente, a relazionarsi, ad interagire con l’uomo grazie ad una alta sensibilità alle sfumature linguistiche, alle capacità sociali ed alle reazioni emotive.

Ciò che la rende superiore agli altri sistemi di AI è, appunto, la sua capacità di estrapolare il contesto, le tonalità e le emozioni dal testo per creare pattern di risposta unici nell’arco di pochi secondi.

Si tratta infatti di un Empathetic Computing Framework, ovvero di un sistema capace di rilevare e comprendere nel contesto gli stati emotivi umani. Il paper di ricerca condotto dai ricercatori Microsoft sottolinea la questione centrale della progettazione di una chatbot “sensibile”: quando si imposta un sistema di intelligenza artificiale occorre specificare se l’interpretazione dei dati porterà a sviluppare il quoziente intellettivo (IQ) oppure l’intelligenza emotiva (EQ). L’ideale supporrebbe di sviluppare entrambe ma, a grande differenza degli umani, c’è una linea di apprendimento che va impostata come prioritaria; la specialità di Xiaoice è proprio la sua naturale (ovvero predefinita) capacità di apprendere assimilando gli input emotivi e di socialità.

Questa impostazione determina la peculiarità del suo “carattere”: il sistema di Xiaoice, infatti, non si alimenta su dati standard relativi a domande specifiche o richieste di task semplici; al contrario, gli ingegneri hanno voluto inserire solamente dati capaci di stimolare nelle chatbot una risposta personale e, di conseguenza, una vera personalità.

Per selezionare gli input occorreva però definire l’esito finale, dunque decidere che tipo di personalità di base dare a una chatbot empatica. Analizzando un ampio campione di conversazioni umane, gli ingegneri hanno valutato aspetti come la fiducia degli utenti, le differenze culturali e le sensibilità morali di un interlocutore “desiderabile”. Riscontrate e confrontate le varie preferenze, gli sviluppatori hanno progettato Xiaoice così come l’avrebbe voluta la maggioranza dei clienti: giovane donna, affidabile, affezionata, empatica, esperta, con un ottimo senso dell’umorismo e soprattutto…intraprendente! Gli utenti sono rimasti piacevolmente sorpresi nello scoprire che a volte era la stessa intelligenza artificiale ad avviare le conversazioni!

La personalità acuta di Xioaice le ha permesso di acquisire e mantenere la fiducia degli utenti, agevolando una speciale interazione sociale tra chatbot e user. Più sono intime la comunicazione, la relazione e l’esperienza, più sono disponibili i dati emotivi per l’automiglioramento del sistema. È con simpatia che il software engineer dietro a Xiaoice la definisce prettamente inutile, perché la sua prima vocazione è di conversare con gli user e migliorarsi, non di assisterli.

Creatività artificiale

L’intelligenza emotiva si basa tanto sulle relazioni sociali quanto sulla consapevolezza e gestione delle emozioni. Grazie al suo continuo apprendimento emotivo, Xiaoice è in grado di far confluire i dati che rileva in una personale rielaborazione creativa che le consente di affiancare l’uomo nei processi di content creation, come la stesura di poesie, canzoni e pattern visivi. Non è un caso che Xiaoice sia anche artefice del “primo volume di poesie scritto da un’intelligenza artificiale nella storia dell’umanità”, come afferma Cheers Publishing, casa editrice di Pechino.

All’avanguardia dell’image-based creation, Xiaoice rielabora in modo personale tutti i dati ingeriti dal mondo al di fuori di lei e sintetizza nuovi input tramite il processo – del tutto analogo a quello umano – di ispirazione e di simulazione. Per ottenere questo esito artistico-creativo, gli ingegneri hanno inserito le opere di oltre 230 artisti degli scorsi 400 anni nel suo sistema, spiega il direttore di AI Creation di Microsoft in occasione di un’esibizione a Beijing nel 2018.

Il potenziale di applicazione è enorme. Per esempio, le sue velocissime capacità di design potrebbero essere adottate estensivamente dalle manifatture tessili e di moda per aiutare le aziende a restare continuamente competitive nella sfida alla rapida evoluzione dei trend stagionali e delle esigenze di estetica della clientela del fast-fashion. Già nel 2018, in occasione della fiera industriale China International Trade Fair for Apparel Fabrics andAccessories, i design di Xiaoice sono stati realizzati dai manifatturieri tessili ed esposti nella sezione dedicata ai nuovi trend CTIC (China Textile Information Center).

Non solo creativa ma anche “opinionista”, Xiaoice sviluppa commentari per i notiziari in TV e in radio. Inoltre, in collaborazione con Wind Asia, prepara report basati sulle informazioni finanziarie disponibili ai traders.

Prossimi passi

L’innovazione decisiva per perfezionare l’interazione tra Xiaoice e gli utenti sarà l’attivazione del full duplex, ovvero la capacità del sistema di comunicare in entrambe le direzioni allo stesso momento, al contrario della modalità standard e a noi nota del half duplex, in cui il sistema non può ascoltare e reagire allo stesso tempo. Questo aggiornamento renderebbe Xiaoice in grado di prevedere la conclusione delle frasi dell’utente e dunque di elevare la sua “arte della conversazione”.

Data la complessità e la delicatezza delle implicazioni di questa tecnologia, si sono aperti dibattiti e scandali, in particolare nel 2017, che hanno determinato l’esclusione di Xiaoice da alcune applicazioni quali WeChat e QQ.

Cosa pensare?
Scandali a parte, l’ambivalenza dello sviluppo tecnologico ci porta a riflettere, in ultima analisi, sulle capacità e la natura dell’essere umano. Negli ultimi anni l’importanza accordata alle capacità umane risiede nella creatività unica della nostra esperienza del mondo, in poche parole nell’attività artistica in tutte le sue forme, anche e soprattutto in quelle tecniche. Ma se un sistema di AI può, proprio come noi, accogliere, assimilare e rielaborare il contenuto del mondo a suo modo, allora è il caso di iniziare ad interrogarsi su quale sia, effettivamente, la differenza tra intelligenza artificiale ed intelligenza umana. E la risposta, abbastanza ovvia, è l’irrazionalità: l’uomo, a differenza delle AI, sarà sempre soggetto a quelle emozioni ed istinti naturali che inevitabilmente hanno condizionato la sua vita, la storia, l’arte e il mondo.
Ciò nonostante, o forse proprio per questa irrazionalità umana, tecnologie di AI come Xiaoice riescono a coinvolgere l’uomo tanto da stimolare emozioni come fiducia ed empatia, e dimostrano che il futuro dell’AI non è tanto quello di diventare il più “umana” possibile, quanto invece quello di interagire con l’uomo nel modo più reale possibile.

A cura di Francesca Mus del VGen Hub Bologna

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